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Campocologno

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Campocologno è un paesino che dista circa 2,5 Km da Tirano situato nel Canton Grigioni e quindi al confine tra Italia e Svizzera. Il paese posto ad un’altezza di 540 metri s.l.m. è ancora ancora oggi una delle stazioni del Trenino Rosso del Bernina, ed è una delle poche in cui è possibile vedere e ammirazione la funzione originale del Trenino Rosso; infatti, ancora oggi, si possono vedere treni merci in manovra con i loro carichi che vanno dal legname al carburante.

Storia di Campocologno

Nel corso della sua storia, Campocologno è stato, come molte altre località poste al confine, a lungo fra i paesi più contesi fra Italia e Svizzera; già nel medioevo era parte integrante del comune di Tirano, ma per anni fu territorio di contesa fra il vescovo di Coira e il comune di Como.
Campocologno divenne frazione di Tirano quando, nel 1350, passò sotto il Ducato di Milano, governato allora dai Visconti e successivamente, nel 1521, venne annesso al comune di Brusio e quindi ai Grigioni; nel 1803 seguì lo stesso destino di Brusio ed entrò ufficialmente far parte della Svizzera.

Non sono ancora state trovate notizie relative alla vera origine di Campocologno. Tutte le vicende che riguardano il periodo medioevale della città non esistono su carta e bisogna quindi affidarsi solamente alla tradizione orale; secondo quanto riporta la tradizione, la città nacque con la formazione di tre piccole contrade chiamate rispettivamente dei Rödé, dei Tugn e delle Ca d’zur.
Verso la seconda metà del 1700, Campocologno vide la nascita di una quarta contrada,chiamata “Contrada dei Vinzens”. Quest’ultima fu quella che ebbe lo sviluppo maggiore, probabilmente grazie alla sua posizione, infatti era situata più a valle rispetto alle altre contrade e soprattutto era posizionata su uno spiazzo che non distava molto dal fiume.

campocologno storia

Si potevano contare solamente 80 persone in quei tempi, ma nel 1865 iniziò una vera e propria programmazione urbanistica che permise un’ulteriore sviluppo per Campocologno, infatti venne costruita la strada cantonale; la nuova strada non passava per le tre contrade originarie. Grazie a questa nuova trasformazione del territorio ci fu uno spostamento di massa, e quindi delle abitazioni, ai lati della strada stessa, che contribuì in questo modo all’espansione della nuova contrada, dando così il via all’edificazione del nuovo centro del paese; questo spostamento repentino verso un nuovo centro diede il nome alla città, infatti Campocologno deriva dal latino, dalle parole “campus” (campo) e “colonia” (colonia di agricoltori). Da quel momento in poi Campocologno iniziò a prendere forma come una vera e propria città: iniziarono a costruire scuole, chiese, oltre alla nuova centrale idroelettrica e ai binari della Ferrovia Retica. Tutti questi progetti hanno avuto un’impatto economico veramente importante, in quanto hanno aumentato il benessere generale, oltre ad aver contribuito in maniera sensibile all’aumento della popolazione. Infatti, nei primi anni del ventesimo secolo la popolazione continuò a crescere fino a contare oltre 350 abitanti.

Campocologno, essendo posizionato al confine tra Svizzera e Italia procurò alle famiglie la possibilità di guadagnare, attraverso i negozi di tabacchi, che vendevano sigarette ed altri articoli di varia natura. Verso la seconda metà del XX secolo, Campocologno vide il suo periodo di maggiore sviluppo edilizio, nonostante il numero degli abitanti fosse, ed è tutt’ora, in continua e forte diminuzione. Sorsero così nuove abitazioni di piccole e grandi dimensioni, rispettivamente a sud e a nord di Campocologno; le abitazioni più antiche furono completamente ricostruite o rimodernate, e l’aspetto della contrada ne risentì in maniera positiva. Nel 1948 la stazione ferroviaria fu ricostruita e nello stesso tempo venne resa molto più grande, rispondendo così in maniera efficiente alle nuove esigenze richieste dal servizio. Presso la località nota come “Li Geri” è sorta, negli ultimi anni, una nuova contrada, in cui il Comune costruì una nuova scuola, con una grande palestra e un grande piazzale anteriore che però è a disposizione delle prime quattro classi elementari del comune di Brusio.

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