La Valtellina è particolarmente rinomata per la sua cucina, semplice ma gustosa, fatta di prodotti genuini e materie prime, che vengono preparati secondo la tradizione e prendono vita in ricette sostanziose e piene di sapore. Chi è una buona forchetta può star certo di una cosa: la Valtellina a tavola non lo deluderà! In un viaggio purtroppo solo virtuale, vi conduco tra i suoi prodotti tipici, i piatti irrinunciabili, dall’antipasto al dolce.
Consiglio: proseguire la lettura solo se si è a stomaco pieno (l’acquolina è in agguato!).
Valtellina a tavola: gli antipasti
La bresaola, salume tipico di queste zone, forse è anche uno dei più amati. Prodotta secondo tradizioni antichissime, la bresaola è spesso l’unico salume concesso nelle diete ipocaloriche, grazie al pregio di essere povera di grassi, ma ricca di sali minerali e proteine.
È tutelata dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) e questo significa che il clima e l’ambiente della Valtellina sono un elemento fondamentale per la sua stagionatura e conservazione.
La bresaola si ottiene dai tagli migliori della coscia di manzo che viene rifilata per eliminare totalmente il grasso e quindi trattata con sale, aromi, spezie e vino. La carne viene massaggiata più volte in modo che i sapori si assorbano e che diventi gustosa e saporita.
Il suo uso è molto diffuso per preparare antipasti leggeri ma gustosi e spesso è associata a verdure e formaggi spalmabili. Come la preferisco io? Un filo d’olio, sedano e scaglie di parmigiano.
La Slinzega è un salume molto simile alla bresaola, tipico della provincia di Sondrio. Prodotto sin dal 1400 nelle valli della Valtellina, ha un gusto più aromatizzato e intenso della sorella bresaola.
È infatti prodotto in dimensioni più ridotte e ha un sapore più deciso. La sua stagionatura che avviene in un periodo di circa 50 giorni, è a base di cannella, ginepro, chiodi di garofano, pepe nero e alloro.
Valtellina a tavola: primi e secondi
Per quanto riguarda i primi, la Valtellina vanta piatti sempre più conosciuti. I pizzoccheri, originari della zona di Teglio, sono ormai conosciuti ovunque e chiunque li ha assaggiati almeno una volta nella vita, anche se non è mai stato nella Valtellina.
I pizzoccheri sono preparati ancora oggi secondo la tradizione contadina di queste valli e si ottengono mischiando farina di frumento con farina di grano saraceno, motivo del loro colore scuro e impastando a mano.
La pasta, viene poi tagliata in sottili striscioline e condita con altri prodotti tipici di queste zone: patate, verza, formaggio Casera, burro dell’Alpe, aglio e grana.
Anche gli sciatt sono tipici della zona di Teglio e sono delle frittelle di grano saraceno con una forma tondeggiante. Solitamente vengono serviti su un letto di insalata di stagione, rucola o cicoria tagliata fine, per esaltare ancora di più il loro ripieno di formaggio fuso, di solito il tipico Casera.
Per chi preferisce saltare il primo piatto e passare subito al secondo, la polenta taragna può fare al caso suo. Il nome taragna deriva da mischiare e infatti la sua preparazione prevedeva di mescolarla continuamente, per evitare che si attaccasse al fondo del paiolo.
La polenta taragna è più scura rispetto alla classica polenta perché prevede l’aggiunta di farina di grano saraceno e formaggio a cubetti. Viene spesso accompagnata a salumi e carne alla griglia.
Valtellina a tavola: i dolci
Non importa quanto avrete spiluccato e mangiato: ci sarà sempre un posticino per il dolce!
La bisciola, anche chiamata pan di fich o panettone valtellinese, è sicuramente il dolce tipico della Valtellina. La bisciola è una pagnottella dolce a base di farina di grano saraceno, uova e burro, arricchita con frutta secca, uvetta e in alcune ricette anche miele.
Un altro dolce tipico della Valtellina, nonostante meno conosciuto, è la torta di grano saraceno, un dolce sapientemente ripieno di confettura di mirtilli freschi o frutti rossi, preparato secondo la tradizione di montagna.
Una parentesi dovuta va fatta alle mele valtellinesi, croccanti e gustose. La loro coltivazione che arricchisce di profumi e colori la Valtellina, risale a tempi remoti. Ma è solo dagli anni ’50 che la loro coltivazione ha ssunto le dimensioni e l’importanza che oggi conosciamo. Buonissime da mordere, possono anche essere usate per preparare ottimi dolci.
Se non siete ancora sazi, vi aspetto la settimana prossima con i formaggi e i vini della Valtellina!
Elisa Midelio
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